Sarà consegnata oggi.
Al Presidente del Consiglio Comunale di Milano
Manfredi Palmeri
Milano, 15 dicembre 2008
Oggetto: Petizione ex Albergo Regina, Milano
Gentile Presidente,
in collaborazione con lANPI (Ass. Nazionale Partigiani dItalia), noi, promotori di questa
petizione, ci stiamo occupando di ricerche storiche sulle attività nazi-fasciste a Milano.
In tale ambito ci siamo resi conto che nella nostra Città, insignita della Medaglia dOro
della Resistenza, esistono luoghi completamente rimossi dalla memoria collettiva nei
quali si sono svolte importanti e drammatiche pagine di storia.
Uno di questi luoghi è lex Albergo Regina di via Silvio Pellico 7 (altro ingresso in via
Santa Margherita 6), a pochi passi da Piazza del Duomo. In esso, dal 13 settembre 1943
al 30 aprile 1945, ebbe sede il quartiere generale nazista di Milano, con i comandi
provinciale e interregionale della Polizia di Sicurezza (SIPO), del Servizio di Sicurezza
(SD) tedeschi, e dellUfficio IV B4 incaricato della persecuzione antiebraica.
Lì agiva il colonnello delle SS Rauff, uno dei più stretti collaboratori di Eichmann,
comandante della SIPO-SD avente autorità su Piemonte, Lombardia e Liguria.
Alle dirette dipendenze di Rauff era il capitano Theodor Saevecke, capo della Gestapo a
Milano, condannato allergastolo il 9 giugno 1999 dal Tribunale Militare di Torino come
responsabile delleccidio dei Quindici Martiri di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944. A lui
era affidato il comando avanzato della città.
LAlbergo Regina , dove fu detenuto anche Ferruccio Parri, fu un posto terribile e di
grande importanza per il lavoro di ricerca poliziesca che vi si faceva in stretto rapporto
con la Legione Muti di via Rovello 2, la X Mas, le brigate nere, e la banda Koch di Villa
Triste, che aveva sede in via Paolo Uccello 17/19. LAlbergo Regina è tristemente
noto per essere stato luogo in cui la tortura e lassassinio erano le regole di
comportamento. Saevecke si serviva del cosiddetto macellaio Gradsack, e lavorava a
stretto contatto con i sanguinari Otto Koch, sottufficiale Gestapo, e Franz Staltmayer,
detto la belva, armato di nerbo e cane lupo. DallAlbergo Regina i catturati (ebrei,
partigiani, antifascisti, sospettati, ecc.) venivano avviati al carcere di San Vittore, in
alcuni casi direttamente ai trasporti partiti dal Binario 21 della Stazione Centrale di
Milano per essere deportati. Una struttura quindi simile a quella romana di via Tasso, a
quella torinese dellAlbergo Nazionale, a quella parigina dellHotel Lutetia.
A Milano, in via Silvio Pellico o nelle vicinanze non cè nemmeno una lapide che ricordi
cosa cera o cosa vi avveniva.
Riteniamo, insieme ai firmatari di questa petizione, che la nostra Città debba ricordare,
almeno con una lapide nel luogo in cui uomini e donne hanno conosciuto inaudite
sofferenze, quella triste e drammatica pagina della sua storia.
Cordialmente,
Giovanni Marco Cavallarin, professore
Roberto Cenati, coord. ANPI Zona 3, Milano
Emanuele Fiano, parlamentare
Ernesto Nobili, consigliere provinciale
Antonio Quatela, professore
Seguono 1291 firme.
Per aderire: scrivere a giovannimarco.cavallarin@fastwebnet.it il proprio nome, cognome ed eventuali qualifica e commento.